Gli avanguardisti la mettono già in pratica mentre i ricercatori da tempo ne hanno dato supporto scientifico e continuano i loro studi evidenziano sempre più e meglio gli effetti positivi! Sto parlando di Nutrizione Personalizzata.
Sommando le informazioni della nutrigenetica [scienza che studia i rapporti tra il genoma e la variabilità inter-individuale ai cibi] a quelle della nutrigenomica [scienza multidisciplinare che riesce a combinare la genetica con la nutrizione] e metagenomica [sequenziamento del genoma di microrganismi di uno stesso habitat naturale cioè metagenoma] si arriva alla nutrizione personalizzata ma -ad onor del vero- recentemente è doveroso aggiungere le informazioni sul tipo di microbiota e così si può parlare a pieno titolo di Nutrizione Personalizzata.
I nostri commensali svolgono ruoli importanti e positivi: dall’ostacolare la colonizzazione dell’intestino da parte di batteri patogeni a sintetizzare molecole utili [esempio acidi grassi a corta catena, vitamina K] piuttosto che digerirne/metabolizzarne altre [flavonoidi della frutta].
Su questa base i ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sul ruolo del microbiota nelle malattie cronico-degenerative e sopratutto su come poter intervenire con un funzionale piano d’azione di prevenzione primaria.
Seppur consapevoli che i geni e le peculiarità individuali giocano un ruolo determinante è bene parlare anche di come promuovere l’arricchimento in batteri intestinali buoni a discapito di quelli cattivi.
Quali strumenti abbiamo?
Quale Nutrizionista Health Coach dico che la Dieta Mediterranea è il miglior strumento ma sicuramente l’uso di prebiotici e probiotici rappresenta un valido supporto per plasmare un efficiente e fiorente microbiota intestinale. Fondamentale rimane la relazione efficace con la Persona per realizzare strategie e allenamenti e buone pratiche di BenEssere.